Pinoli (Covivio): “Principi ESG hanno valore strategico nella rigenerazione”

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L’equilibrio e la sostenibilità, sia essa ambientale, sociale e di governance e, meglio ancora, dei tra aspetti assieme, costituisce una linea guida ormai imprescindibile per le scelte di investimento immobiliare su diversi fronti. Dal finanziamento alla creazione di valore. Ne abbiamo parlato con Simone Pinoli, project and sustainability manager Italia di Covivio.

Domanda: La rigenerazione urbana, attività che vi vede protagonisti a soprattutto a Milano, non può più prescindere dalle indicazioni dei principi ESG. Qual è e da dove emerge il valore generato dalla compliance a tali principi?
Risposta: Il valore generato dal rispetto dei principi ESG nella rigenerazione urbana di Covivio emerge da un approccio integrato e strategico che guida tutte le nostre attività. Come leader nella rigenerazione urbana, soprattutto a Milano, adottiamo questi principi per trasformare aree cittadine in spazi sostenibili, inclusivi e innovativi, contribuendo a creare valore per l’intera comunità. Con riferimento all’elemento environment, ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale dei nostri progetti attraverso un design eco-compatibile e il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. Dalla scelta dei materiali sostenibili all’uso di energie rinnovabili, ogni fase è pensata per minimizzare le emissioni e favorire la resilienza climatica. Questo approccio, supportato da certificazioni come LEED, BREEAM e HQE, riduce i consumi e le emissioni, aumentando la competitività e la durabilità dei nostri asset. Con riferimento all’aspetto sociale, la rigenerazione urbana secondo Covivio non si limita alla costruzione di edifici, ma punta a creare luoghi vivibili e connessi per migliorare il benessere delle persone. Coinvolgiamo le comunità locali e collaboriamo con le autorità per meglio comprendere e rispondere alle esigenze del territorio, promuovendo inclusività e accessibilità. Inoltre, integriamo spazi verdi, servizi condivisi e aree pubbliche per facilitare interazioni e migliorare la qualità della vita urbana. Infine, i principi di governance guidano le nostre scelte verso una gestione trasparente, etica e responsabile, rafforzando la fiducia degli investitori e degli stakeholder. Infatti, monitoriamo costantemente le prestazioni ESG e rispondiamo agli standard internazionali per garantire l’integrità e l’efficacia delle nostre strategie.

D: L’aspetto ambientale è probabilmente quello su cui si focalizza maggiormente l’attenzione generale e quello che, verosimilmente, è più facilmente misurabile visto il proliferare di benchmark e certificazioni. Qual è il vostro approccio?
R: Fin dal 2008, con il progetto di circa 56mila mq consegnato in Francia a Dassault Systèmes per il suo HQ, l’azienda ha scelto di certificare gli edifici attraverso standard internazionali come HQE, BREEAM e LEED, ottenendo inoltre le certificazioni per il portafoglio operativo HQE Exploitation, BREEAM In-Use e ISO 50001 per la gestione energetica. Covivio continua ad aumentare la quota di edifici certificati nel suo portafoglio, raggiungendo il 96 % di asset certificati in uso o sviluppo al terzo trimestre del 2024, e circa il 70% di immobili per uffici ai livelli più alti di certificazione. Questa politica contribuisce attivamente al raggiungimento degli obiettivi ESG del Gruppo, in particolare il suo impegno a ridurre le sue emissioni di gas serra del 40% tra il 2010 e il 2030 (che coprono gli Scope 1, 2 e 3, tutte le attività in Europa e l’intero ciclo di vita degli asset: materiali, costruzione, ristrutturazione e operatività). Inoltre, Covivio sperimenta nuovi standard come Wiredscore, BiodiverCity e LCBI per edifici a basse emissioni di carbonio. I rating ESG di Covivio continuano ad essere ai massimi livelli, riconoscendo la rilevanza della politica climatica e delle certificazioni ambientali dell’azienda, apprezzate anche da partner e investitori per la trasparenza e il dialogo continuo.

D: Immagino che dal punto di vista tecnico l’implementazione di soluzioni costruttive atte a soddisfare i principi ESG parta dalla fase progettuale. Ci spiega come funziona il percorso in quest’ottica: dal foglio bianco al taglio del nastro di inaugurazione?
R: Il processo di ideazione e progettazione degli interventi di Covivio si sviluppa attraverso un approccio di co-design, coinvolgendo il consulente ESG sin dalle fasi iniziali per orientare le scelte progettuali verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati.
In un contesto in cui le prestazioni energetiche e ambientali rappresentano per molti tenant un criterio essenziale nella selezione degli asset, Covivio riconosce l’importanza crescente di questi aspetti, così come dei fattori che promuovono il benessere dei dipendenti, quali facilità d’uso, connettività, accessibilità e servizi. Tali aspettative sono pienamente integrate negli edifici che Covivio sviluppa, gestisce e ristruttura, superando i requisiti normativi grazie a standard di costruzione avanzati, certificazioni di qualità e soluzioni innovative in grado di anticipare i futuri cambiamenti regolamentari. Per Covivio, l’edificio del futuro deve rispondere ai più elevati requisiti di sostenibilità e innovazione, combinando in modo sinergico le seguenti cinque caratteristiche:
• Flessibile: promuove soluzioni costruttive innovative che favoriscono la flessibilità e la multifunzionalità degli spazi, consentendo un utilizzo dinamico e adattabile degli ambienti per rispondere a diverse esigenze.
• Aperto al territorio: design orientato alla connessione con il contesto locale, sia a livello architettonico sia nel dialogo con le autorità locali, per integrarsi armoniosamente con l’ambiente e la comunità.
• Efficiente dal punto di vista ambientale: approccio ecologico globale che include l’uso di nuovi materiali sostenibili, elementi di biofilia, energie rinnovabili e un design che minimizza l’impatto ambientale.
• Orientato al servizio: offre un menu di servizi personalizzabili “à la carte” per i tenant, accessibili tramite un’app dedicata, migliorando l’esperienza e la soddisfazione degli utenti finali.
• Connesso: progettato per essere “ready” in termini di gestione immobiliare digitale, con tecnologie avanzate come BMS (Building Management System), BIM (Building Information Modeling), e sistemi di supervisione per una gestione integrata e intelligente.

D: Altro argomento cruciale la riduzione delle emissioni climalteranti e quindi dei consumi del costruito; qual è l’approccio di Covivio da questo punto di vista?
R: Nel 2018 miravamo a una riduzione delle nostre emissioni di gas serra del -34% tra il 2010 e il 2030. Un obiettivo in linea con quello dei 2°C dell’Accordo di Parigi. Nel 2021, abbiamo aggiornato la nostra traiettoria, constatando di essere in anticipo sui nostri obiettivi, e oggi siamo fiduciosi di poter raggiungere il -40% delle nostre emissioni complessive entro il 2030 con:
Obiettivo di neutralità carbonica entro il 2030 su scope 1 e 2, allineato su una traiettoria di 1,5°C e la compensazione sulle emissioni residue.
Allineamento sulla traiettoria “Ben al di sotto dei 2°C” sullo scope 3.
I nostri obiettivi sono stati validati da SBTi.
Le nostre leve che ci permetteranno di ridurre le nostre emissioni Scope 1 e 2 sono:
Evoluzione del mix energetico del Paese
Acquisto di elettricità verde
Misure di efficienza energetica
Relativamente allo Scope 3 si aggiunge alle precedenti anche la leva:
Costruzione a bassa emissione di carbonio
Nello specifico, abbiamo poco controllo sull’evoluzione del mix energetico del paese (che non dipende da noi ma dal paese in cui operiamo e dal tasso di decarbonizzazione dell’energia attraverso l’uso di energie rinnovabili), anche se possiamo favorire soluzioni green, ad esempio, reti di riscaldamento nei nostri progetti. La costruzione a bassa emissione di carbonio pesa per noi il 29%, e si sostanzia nell’utilizzo di materiali a bassa emissione di carbonio, una prestazione che verrà garantita dalla nuova certificazione Low Carbon Building Initiative (LCBI) di minimo il 50% dei nuovi sviluppi che Covivio sta già adottando a livello Europeo. Le misure di efficienza energetica pesano il 56%, e consistono nel continuo lavoro con i nostri clienti per ridurre il consumo energetico degli edifici: isolamento, attrezzature, pannelli solari, impianto di riscaldamento e condizionamento dell’aria, illuminazione a LED. L’elettricità verde pesa il 15%. Covivio in Italia ha già un contratto quadro con IREN per la fornitura di energia rinnovabile per il 100% dei suoi asset a uso uffici gestiti direttamente.

D: Come è la situazione dal punto di vista tecnologico a tal fine? Quali i sentieri di sviluppo più interessanti per un futuro che sia a portata di mano?
R: Covivio indaga costantemente il mercato delle startup, anche grazie ad accordi di partnership con PropTech, alla ricerca di soluzioni innovative da introdurre nei nostri interventi e che possano anticipare i bisogni futuri e migliorare la resilienza del nostro business. Oltre all’implementazione di soluzioni di efficientamento energetico sui nostri asset all’interno del Piano di capex per la decarbonizzazione 2030, stiamo lavorando con diversi partner per introdurre soluzioni AI per ridurre i consumi elettrici nei nostri edifici.
I prossimi step sono:
• Affinare il lavoro svolto assicurando la pertinenza delle misure individuate su ogni asset e, se necessario, integrarle nel piano di lavoro pluriennale
• Monitorare le misurazioni effettuate e i guadagni di performance ottenuti sugli asset
• Continuare a progredire nell’edilizia sostenibile, in particolare attraverso i nostri obiettivi di edilizia a basse emissioni di carbonio e la partecipazione a vari gruppi di lavoro sull’argomento (Sekoya, Hub of low-carbon prescribers).

D: Oltre alla questione ambientale, su cui siete senz’altro ferrati, mi pare che i vostri progetti, per lo meno a Milano, fungano spesso da connessione tra zone della città di fatto estranee dal contesto circostante coadiuvando una certa interazione delle persone che si muovono nel territorio e nei dintorni. Semplificando: hanno un importante impatto sociale. Come vi ponete da questo punto di vista?
R: Nei progetti di rigenerazione urbana di Covivio l’impatto sociale è un elemento fondamentale. L’obiettivo non è solo trasformare gli spazi fisici, ma creare valore per la comunità offrendo ambienti che facilitino l’incontro, la socialità e il benessere. Un esempio significativo è Symbiosis: Piazza Olivetti è diventata un punto di aggregazione e riferimento per chi vive e lavora nel quartiere. Questo spazio è progettato per essere non solo un passaggio, ma un luogo vivo e pulsante, dove crescono le attività locali e si organizzano eventi che attraggono la comunità, rendendo l’area un vero polo di interazione. Anche The Sign segue questa filosofia, combinando gli uffici con una piazza pubblica, un’offerta retail variegata e ampi spazi verdi a disposizione di tutti. The Sign e Symbiosis si inseriscono, infatti, armoniosamente nel contesto urbano, “ricollegando” le aree circostanti e favorendo nuove connessioni tra le diverse parti della città, prima separate. L’impegno nel sociale si concretizza anche nel contributo concreto che Covivio offre al miglioramento della qualità della vita delle comunità che vivono i territori in cui opera il Gruppo a livello europeo. Tramite la sua Fondazione Covivio, infatti, supporta a oggi più di 20 progetti tra Italia, Francia e Germania per favorire le pari opportunità con particolare riferimento all’accesso all’istruzione e alla formazione, al lavoro e all’housing, promossi da organizzazioni no profit di medie dimensioni con un forte legame con le città in cui sono presenti.

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