Firmato dallo studio Piraccini+Potente Architettura di Cesena, il progetto “The Gold Inside” prevede la rigenerazione di un edificio collocato all’interno di un aggregato urbano situato a ridosso del centro storico di Ravenna. Si tratta di un edificio dei primi del Novecento che, sebbene non soggetto a restauro conservativo, né determinato da una valenza storica, appare significativo sotto l’aspetto tipologico e costruttivo.
L’intervento di rigenerazione si è posto l’obiettivo di evidenziare la stratificazione storica: da una parte esprimere la contemporaneità del nuovo edificio sotto l’aspetto compositivo e tecnologico, dall’altra mantiene la testimonianza del passato, conservando parte delle facciate preesistenti, che mantengono l’allineamento dei fronti urbani, trasformandosi in un diaframma che cinge l’intero perimetro del lotto.
Il nuovo edificio è costituito da un volume stereometrico che interpreta l’archetipo tipologico della casa, un archetipo che trova riscontro in tutta la cultura europea: quattro mura ed una copertura a due falde. Il volume appare chiuso sui fronti strada, al fine di tutelare la privacy, mentre si apre con una ampia vetrata sulla corte interna. Presenta una facciata metallica di colore oro; il colore fa riferimento alla tradizione del mosaico bizantino tipica di Ravenna, dove l’impiego della foglia d’ora contraddistingue i mosaici di chiese e basiliche presenti nella città. In questo modo l’edificio appare come tessera d’oro incastonata nel panorama urbano della città.
Oltre all’aspetto morfologico, le innovazioni sono anche di natura tecnologica: l’edificio ha una struttura in legno ed è stato progettato utilizzando lo standard internazionale Passivhaus, punto di riferimento per la ricerca in termini di efficienza energetica e sostenibilità: il risultato è un’architettura con zero emissioni in atmosfera che in termini di climatizzazione estiva ed invernale produrrà più energia di quella che consuma. Il progetto ha vinto il “Premio Internazionale CarlottaXArchitettura 2024”, assegnatogli dalla Giuria presieduta da Benedetta Tagliabue (Embt Barcellona) e formata da Andrea Viganò (Calvi/Ceschia/Viganò Architetti Associati), Lilia Cannarella (Consigliere Nazionale CNA), Sebastian Carlo Greco e Eleonora Bonanno (Ordine e Fondazione Architetti Catania), Maria Cristina Milanese (Ordine Architetti Torino).
“Per comprendere il futuro, migliorarci, ed imparare dai nostri errori – sintetizzano gli architetti autori del progetto – è necessario cogliere cosa di meglio il presente può offrirci, pur mantenendo lo sguardo al passato. Oggi, più che mai, ne abbiamo bisogno. È questo il nostro oro” (foto Francesco Montaguti).