593Studio avvia il progetto di architettura partecipata a Barchi, città ideale nel Cinquecento ideata da Filippo Terzi in provincia di Pesaro e Urbino.
A Barchi vivono neppure mille anime, in un luogo iconico per gli urbanisti a livello mondiale: il marchese Pietro Bonarelli della Rovere affidò nella seconda metà del Cinquecento all’architetto Filippo Terzi la realizzazione della sua “Cittadina Rinascimentale” trasformando Barchi nella piccola capitale della sua signoria, costruita in rispetto della sezione aurea, una sorta di piccola città ideale.
Dai fasti rinascimentali allo spopolamento di oggi: il borgo sta lentamente cercando una nuova identità ed un nuovo ruolo e in questo contesto 593Studio, società di consulenza in ambiti di ingegneria e progettazione architettonica partecipata con headquarter a Castelfranco Veneto, nel trevigiano, ha acquistato Palazzo Lenci per renderlo luogo di incontro, cultura, divulgazione e sviluppo di iniziative economiche e turistiche.
Nel mese di marzo è stato aperto il cantiere. La prima azione, simbolica, sarà quella di riaprire l’accesso al palazzo da Vicolo degli Ebrei.
“Abbiamo deciso di creare questo corridoio microurbano per mostrare fisicamente l’apertura dello stabile verso la città”, spiega il ceo di 593Studio, Michele Sbrissa. “Ci è sembrato un atto simbolico e importante. Per noi adesso è prioritario attivare anche il cantiere sociale, coinvolgendo associazioni e aziende per rendere vivo il palazzo. Stiamo pensando a proporre prodotti locali con una cooperativa, aprire al pubblico il sottoportico di Palazzo Lenci al pubblico, avviare una micro-bottega di comunità. Ma non solo. Col progetto “Borghi Invisibili” porteremo tra Barchi, San Costanzo e Terre Roveresche anche un gruppo di studenti dell’Istituto Filippin di Paderno del Grappa che avranno come missione quella di disegnare un enorme pannello che servirà a spiegare ai residenti il nostro progetto”.
Dal punto di vista operativo, 593Studio nelle prossime settimane lavorerà sulla facciata e sul tetto, creando una nuova cortina urbana anche attraverso i nuovi cablaggi impiantistici. Estrema attenzione sarà rivolta alla storia del luogo. Saranno riattivati i quattro camini storici del Cinquecento, inutilizzati da tempo immemore e sulla chiave di volta del portale di pietra dell’ingresso sarà ricreato lo storico stemma dei Lenci.
Intanto, sul sito www.inbarchiamoci.it è on line una ricostruzione tridimensionale realizzata attraverso rilievi con tecnologia laser scanner e supporto di un drone. È la prima volta che l’intero borgo viene riprodotto in 3D a questa definizione, è possibile vedere ogni dettaglio muovendo il mouse in ogni direzione sul portale che coordina l’iniziativa.
In loco, il coordinamento culturale dell’iniziativa è portato avanti dallo storico Marco De Santi, che ha recentemente pubblicato il libro “Al tempo dei gigli d’oro, storie di Barchi e del Ducato di Urbino”, immersione nel secolo d’oro di Barchi, dalla nascita del vicariato nel 1539, alla fine del Ducato d’Urbino nel 1631.