Correva l’anno 2009 e un paper girava in rete, sul quale venivano spiegati i passaggi e la risoluzione delle criticità per quanto concerne la creazione della tecnologia blockchain, quella che sta alla base della creazione delle criptovalute. Ovviamente, quel paper aveva visto la luce ben prima di quell’anno: basti pensare che, è notizia degli ultimi giorni, già a settembre 1999 si poteva trovare su un forum di appassionati digitali un messaggio che riportava in nuce i concetti che poi avrebbero fatto la fortuna del Bitcoin. Si pensa addirittura che quel messaggio sia opera del tanto chiacchierato Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dietro cui si celerebbe l’identità del padre della blockchain. Ma quali sono le novità riguardo questo mistero? A rivelarcele è John McAfee, il celebre creatore di uno degli antivirus più conosciuti a livello mondiale. Nelle prossime righe qualche cenno riguardo queste nuove “scoperte” e dei dati utili per poter capire il futuro delle criptovalute per i nostri investimenti.
Chi è Satoshi Nakamoto
Potessimo noi rispondere riguardo la vera identità celata dietro questo nome, probabilmente questo articolo sarebbe sulle prime pagine di diversi giornali. Purtroppo non abbiamo questa informazione, ma possiamo comunque aiutarvi a capirne di più, grazie, come scritto poco più su, alle parole di una persona che questa identità davvero la conosce: John McAfee.
E’ di qualche giorno fa, infatti, un’intervista dove questo pittoresco personaggio del mondo digitale fornisce qualche pista sulla quale indagare per riuscire a svelare il mistero: basterebbe, sostiene lui, analizzare il paper seguendo analisi stilometriche. Di cosa si tratta? La stilometria è quella scienza che studia gli indicatori stilistici all’interno della scrittura. Anche nella scrittura virtuale, infatti, permangono (o nascono) dei “vizi” che ci identificano come autori di quel dato testo. Prendiamo il paper in questione, ad esempio: leggendolo, si può notare che lo scrivente utilizza un doppio spazio dopo la fine di ogni frase. Potreste pensare sia un po’ pochino per raggiungere la risposta tanto agognata, ma sbagliereste: pensate che solo il 5% della popolazione mondiale compie questa piccolissima azione. Ovviamente, se prendiamo l’insieme delle persone (circa 15) che hanno costituito il primo nucleo di lavoro attorno ai Bitcoin, ecco che forse la risposta potrebbe essere molto più vicina di quanto si pensi.
Cosa sono i Bitcoin
Quando parliamo di Bitcoin parliamo della prima criptovaluta conosciuta al mondo. Si tratta di soldi, molto banalmente, ma non stampati da una banca centrale: questo significa che non serve denaro per stampare altro denaro (celebri le spese per creare gli spiccioli di rame, superiori al valore stesso di quelle monete!) e non sono valute soggette a tassazione. Interessante, vero? Ma non solo: se è vero che ormai i Bitcoin hanno fatto tanto successo da non permetterci di avvicinarli se non disponiamo di abbastanza soldi (pensate che un Bitcoin ha provato a toccare il valore di cambio di 8.000 dollari statunitensi), è vero anche che moltissime criptovalute hanno invaso il mercato, permettendoci così interessanti prospettive qualora volessimo investire qualche risparmio in queste monete così innovative e che, ormai, iniziano ad essere accettate come pagamento in diversi negozi fisici.
Magari il mistero di Satoshi Nakamoto è ancora ben custodito, ma a noi resta la possibilità di guadagnare qualche soldo investendo nel campo giusto!